Euro Digitale: Lagarde lancia la consultazione pubblica

Il Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, domenica apre la consultazione pubblica della BCE riguardo l’emissione di un euro digitale.

“Poiché gli europei si rivolgono sempre più al digitale nei modi in cui spendono, risparmiano e investono, dovremmo essere pronti a emettere un euro digitale, se necessario. Sono anche ansiosa di sentire le vostre opinioni in merito”, ha scritto Christine Lagarde in un tweet.

Anche se la BCE sta ancora esaminando la possibilità di emettere un euro digitale, il Presidente della Banca Centrale ha riferito nel video incorporato nel suo tweet:

“Abbiamo appena avviato una consultazione pubblica in modo che i consumatori e gli europei possano effettivamente esprimere la loro preferenza e dirci se sarebbero felici di usare un euro digitale nello stesso modo in cui usano una moneta o una banconota in euro sapendo che è la moneta della banca centrale che è disponibile e su cui possono fare affidamento”.

Nell’ottobre di quest’anno, la Banca Centrale Europea ha pubblicato uno studio nel quale esaminava in che modo l’euro digitale potrebbe influire sui pagamenti al dettaglio e come le monete virtuali si inserirebbero nel panorama economico europeo. Le banche centrali di tutto il mondo stanno studiando a fondo la questione, mentre la Cina spera di emettere ufficialmente la propria CBDC entro le Olimpiadi Invernali di Pechino, previste per febbraio 2022.

Ma cos’è l’euro digitale, come funziona e quali caratteristiche avrebbe?

L’euro digitale sarebbe la CBDC (valuta digitale della banca centrale) dell’eurozona. Simili e ispirate alle criptovalute, ma da non confondere con queste, le CBDC sono la versione digitale della moneta fiat.

In sostanza l’euro digitale sarebbe l’equivalente elettronico dell’euro fisico in contanti. Una moneta virtuale parallela alle banconote, con corso legale e garantito dalla Banca centrale europea, che verrebbe usata per i pagamenti nei Paesi del blocco.

L’arrivo dell’euro digitale consentirebbe per la prima volta ai privati cittadini di depositare denaro direttamente presso la BCE, al di fuori delle banche commerciali.

Come funziona l’euro digitale

L’euro digitale funzionerebbe come il Bitcoin, quindi sarebbe emesso e trasferito utilizzando la blockchain e conservato nei portafogli digitali (wallet). A differenza delle criptovalute, però, sarebbe implementato e controllato centralmente, tramite database gestito da banca centrale, dal governo o società terze approvate, anche se distribuito su registro pubblico a blocchi.

Come spiegato dalla Bce, un euro digitale integrerebbe il contante, ma non lo sostituirebbe.

Perché un euro digitale?

Un euro digitale disegnato dalle banche centrali per abbracciare l’innovazione tecnologica finanziaria renderebbe più veloci i pagamenti e più semplice il tracciamento e il contenimento dei reati finanziari, anche se non mancano dubbi e perplessità sul fronte privacy e libertà fondamentali.

Una task force, composta dagli esperti della BCE e delle 19 banche centrali nazionali dell’area dell’euro, ha individuato i possibili scenari nei quali si renderebbe necessaria l’emissione di un euro digitale.

1) Aumento della domanda di pagamenti elettronici nell’area dell’euro che richiederebbe l’adozione di un mezzo di pagamento digitale europeo privo di rischi.

2) Calo significativo dell’uso del contante come mezzo di pagamento nell’area dell’euro.

3)  L’introduzione di mezzi di pagamento privati di portata mondiale che potrebbero generare problematiche regolamentari nonché porre rischi per la stabilità finanziaria e la tutela dei consumatori.

4) Ampia diffusione di monete digitali emesse da banche centrali estere.

Vedremo mai la nascita dell’euro digitale?

Restiamo in attesa e per adesso ci accontentiamo delle criptovalute tradizionali.

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