Bitcoin: Stretta correlazione con la liquidità della Fed, meno di 10 giorni al rimbalzo?

Con l’approssimarsi di nuovi eventi economici e decisioni politiche cruciali da parte della Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti, molti analisti si chiedono se Bitcoin (BTC) stia per affrontare un imminente rimbalzo. La stretta correlazione tra il prezzo di BTC e la liquidità immessa dalla Fed nel sistema finanziario suggerisce che potremmo essere vicini a un punto di svolta.

Il contesto attuale

Negli ultimi mesi, Bitcoin ha attraversato un periodo di volatilità con movimenti di prezzo significativi. L’incertezza economica globale, le politiche monetarie della Fed e le dinamiche interne del mercato delle criptovalute hanno contribuito a creare un ambiente di trading instabile.

Recentemente, la Fed ha mantenuto una politica di tassi di interesse relativamente alti per combattere l’inflazione, limitando così la liquidità disponibile nei mercati finanziari. Questa politica restrittiva ha avuto un impatto negativo su asset rischiosi, inclusi Bitcoin e altre criptovalute.

La correlazione tra Bitcoin e la liquidità della Fed

La correlazione tra il prezzo di Bitcoin e la liquidità della Fed si basa su diversi fattori chiave:

  1. Politiche di allentamento quantitativo (QE): In periodi di QE, la Fed aumenta la liquidità acquistando titoli di stato e altri asset, immettendo denaro nel sistema finanziario. Questo aumento di liquidità spinge gli investitori a cercare rendimenti più elevati in asset non tradizionali, come Bitcoin.
  2. Tassi di interesse bassi: Tassi di interesse bassi riducono il costo del capitale e incoraggiano gli investimenti in asset più rischiosi. Bitcoin, con il suo potenziale di crescita elevata, diventa un’attrattiva maggiore in un contesto di tassi bassi.
  3. Percezione di riserva di valore: Durante periodi di inflazione o instabilità economica, Bitcoin è spesso visto come una riserva di valore, simile all’oro. Gli investitori cercano di proteggere il loro capitale investendo in asset che non sono direttamente influenzati dalle politiche monetarie tradizionali.

La teoria della correlazione tra BTC e la liquidità della Fed si basa sull’osservazione che periodi di alta liquidità tendono a coincidere con aumenti di prezzo per Bitcoin.

Ecco alcuni punti chiave che supportano questa teoria:

  1. Aumento della liquidità: Quando la Fed immette liquidità nel sistema finanziario attraverso il QE, gli investitori dispongono di maggiori risorse da allocare in vari asset, inclusi quelli più rischiosi come Bitcoin. Questo aumento di domanda può portare a un incremento dei prezzi delle criptovalute.
  2. Ricerca di rendimento: In un ambiente di tassi di interesse bassi, gli investitori sono spinti a cercare rendimenti più alti in asset non convenzionali. Bitcoin, con la sua volatilità e potenziale di crescita elevata, diventa un’opzione attraente.
  3. Inflazione e riserva di valore: Le politiche di QE possono portare a preoccupazioni riguardo l’inflazione. Bitcoin, essendo percepito come una riserva di valore, può beneficiare di queste preoccupazioni, con gli investitori che lo acquistano per proteggere il proprio capitale.

Evidenze empiriche

Analizzando i dati storici, possiamo notare alcune correlazioni temporanee tra l’espansione della liquidità della Fed e i movimenti del prezzo di BTC:

2020-2021: Durante la pandemia di COVID-19, la Fed ha intrapreso misure senza precedenti di QE. In questo periodo, il prezzo di Bitcoin è salito da circa 7.000 USD a oltre 60.000 USD entro l’aprile 2021. Molti analisti hanno attribuito questa crescita anche all’aumento della liquidità disponibile e alla ricerca di asset alternativi da parte degli investitori.

2017: Anche durante il ciclo di rialzi del 2017, si è osservata una significativa crescita del prezzo di Bitcoin in un contesto di politiche monetarie espansive globali.

Tuttavia, va notato che la correlazione non implica necessariamente causalità. Il mercato delle criptovalute è influenzato da una moltitudine di fattori, inclusi regolamentazioni, innovazioni tecnologiche, e sentiment di mercato.

Meno di 10 giorni al rimbalzo?

Gli analisti stanno osservando attentamente i prossimi incontri della Fed e i dati economici che verranno rilasciati nei prossimi giorni. Se la Fed dovesse segnalare un allentamento delle sue politiche restrittive, aumenterebbe la probabilità di un rimbalzo di Bitcoin.

Ecco alcuni scenari possibili:

  1. Annuncio di nuovo QE o politiche accomodanti: Se la Fed dovesse annunciare un nuovo ciclo di QE o indicare una futura riduzione dei tassi di interesse, è probabile che si verifichi un aumento della liquidità disponibile. Questo potrebbe spingere gli investitori a rientrare nei mercati delle criptovalute, causando un rimbalzo del prezzo di Bitcoin.
  2. Dati economici positivi: Se i dati economici indicassero una stabilizzazione o una ripresa, la Fed potrebbe essere incentivata a mantenere una politica monetaria meno restrittiva. Anche questo scenario potrebbe favorire un incremento della liquidità e un conseguente rimbalzo di BTC.
  3. Sentiment del mercato: Anche il sentiment generale del mercato gioca un ruolo cruciale. Se gli investitori percepissero che il peggio è passato e che ci sono opportunità di crescita, potrebbero iniziare a investire nuovamente in asset più rischiosi, tra cui Bitcoin.

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Conclusione

La correlazione tra il prezzo di Bitcoin e la liquidità della Fed è evidente e influente. Con meno di 10 giorni ai prossimi eventi chiave della Fed, il mercato delle criptovalute potrebbe prepararsi a un rimbalzo significativo. Gli investitori devono tenere d’occhio gli annunci della Fed e i dati economici in arrivo, poiché questi saranno determinanti nel plasmare il futuro a breve termine di Bitcoin.
In un contesto di mercato incerto e volatile, rimanere informati e adottare una strategia di investimento ben ponderata è fondamentale. Bitcoin, con la sua natura decentralizzata e il suo ruolo crescente come riserva di valore, continuerà a essere al centro dell’attenzione degli investitori di tutto il mondo.

Gli investimenti in criptovalute sono altamente volatili e non regolamentati in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata un’imposta sugli utili.

Foto di Mohamed Hassan da Pixabay

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